La riduzione della funzione uditiva “ipoacusia”, può creare conseguenze importanti sulle capacità comunicative e relazionali del bambino, per cui è molto importante eseguire già alla nascita un primo screening della funzione uditiva. In base al risultato dello screening ed all’eventuale presenza di fattori di rischio uditivo prenatale, perinatale o di familiarità si deciderà se e come monitorare l’udito del piccolo paziente. Una corretta funzione uditiva permetterà di identificare le seguenti tappe nel percorso di crescita del bambino/a:
- Dalla nascita a 3 mesi: sobbalza in caso di suoni forti, si sveglia ai suoni (rumori), ammicca o spalanca gli occhi in risposta ai suoni (riflesso)
- Dai 3 ai 4 mesi: si calma sentendo la voce della mamma, smette di giocare sentendo nuovi suoni, cerca la fonte di nuovi suoni che sono fuori dalla sua visuale
- Dai 6 ai 9 mesi: si diverte con giochi musicali, emette suoni con inflessione
- Dai 12 ai 15 mesi: risponde al suo nome, sa riconoscere il “no”, esegue ordini semplici, usa in modo espressivo un vocabolario di 3-5 parole, imita alcuni suoni
- Dai 18 ai 24 mesi: sa indicare le parti del corpo, usa in modo espressivo frasi di 2 parole (con vocabolario di 20-50 parole), il 50% del linguaggio è comprensibile da un estraneo
- Dai 36 mesi: usa in modo espressivo frasi di 4-5 parole (con vocabolario di 500 parole), l’80% del linguaggio è comprensibile da un estraneo, comprende il significato di alcuni verbi
Esami
OTOEMISSIONI ACUSTICHE:
è da diversi anni l’esame di riferimento per l’esecuzione dello screening uditivo neonatale. 1-2 bambini ogni 1000 nati a termine (NIDO) e 2-4 ogni 100 nati nei reparti di terapia intensiva neonatale (NICU), nascono con un difetto uditivo molto difficile da identificare e quantificare senza l’ausilio di specifici esami. Le otoemissioni acustiche sono un test rapido ed indolore che si può eseguire già dalla seconda giornata di vita. Per eseguire l’esame bastano qualche decina di secondi di sonno o tranquillità del neonato; si inserisce nel condotto uditivo del neonato un piccolo e morbido sondino di gomma che permette di inviare una serie di piccoli stimoli che eccitano le cellule ciliate dell’orecchio interno, che producendo un suono di risposta confermano l’integrità delle strutture periferiche dell’orecchio.
POTENZIALE EVOCATO UDITIVO PER LA RICERCA DELLA SOGLIA UDITIVA (ABR SOGLIA):
l’esame ABR, acronimo anglosassone per Auditory Brainstem Response, è un test elettrofisiologico che valuta la funzionalità del nervo acustico in risposta a determinati stimoli uditivi. Gli ABR studiano il potenziale nervoso evocato da un suono (click) trasmesso attraverso una cuffia. Le risposte a forma di onda sono evocate, attraverso l’utilizzo di elettrodi di superficie tipicamente posizionati al vertice della testa (all’attaccatura dei capelli) e sulle mastoidi (dietro il padiglione), dopo aver sgrassato la cute con un’apposita pasta. Viene valutata la morfologia le latenze ed i relativi intervalli-interpicco. I picchi a forma di onda registrati vengono denominati con numeri romani da I a VII ma i più importanti sono I, III e V. Questi picchi sono registrabili in una finestra di risposta da 0 a 10 millisecondi. Per i bambini si effettuano delle piccole varianti che permettono di rilevare la soglia uditiva nei neonati/bambini dai 2-3 mesi ai 3-4 anni. L’esame, non è doloroso o fastidioso. per una perfetta riuscita necessità di uno stato di sonno di 20-30 minuti circa. Nella quasi totalità dei casi riusciamo ad eseguire l’esame in uno stato di sonno spontaneo senza necessità di nessun tipo di sedazione. L’ABR permette di ottenere con precisione la soglia uditiva alle frequenze dai 2 ai 4 Khz. I potenziali evocati sono considerati l’esame oggettivo di riferimento per rilevare la soglia uditiva nei neonati/bambini.
Il dottor Piredda nel 2007, grazie ad una convenzione ad hoc, ha creato e sviluppato il progetto di screening uditivo neonatale della ASL n°2 di Olbia, svolgendo lo screening uditivo di I e II livello nei reparti di Olbia, Tempio Pausania e La Maddalena, con la collaborazione dei pediatri e degli otorinolaringoiatri aziendali. Dopo più di 10 anni, il 30/06/2017 la convenzione non è stata rinnovata. Negli anni all’interno del progetto sono state eseguite 15.000 otoemissioni acustiche (TEOAE) e oltre 1.000 potenziali evocati uditivi per soglia (ABR soglia).
Il dott. Gabriele Piredda esegue gli esami di screening uditivo neonatale a Sassari, Olbia e Valledoria.
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